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giovedì 24 settembre 2015

Solo una sbirciatina... #10 - La tentazione di Laura


Buongiorno lettori di FaBL!

Oggi torna in gran forma una rubrica che adoro ma che a causa del poco tempo finisco spesso con il dimenticare in un angolino del blog. Sto parlando di "Solo una sbirciatina...", l'appuntamento in cui vi lascio sbirciare nelle mie ultime letture, presentandovele con un super estratto tutto da gustare!
L'altro ieri notte ho iniziato un romanzo che mi sta prendendo moltissimo (sono già al 95% della lettura... si potrebbe dire io l'abbia finito!), di un'autrice italiana di cui non avevo ancora letto nulla, Alessia Esse, ma che dopo questo sicuramente vedrò di approfondire. È un romance ed è il primo di una stupenda nuova serie autopubblicata, Nel cuore di New York!

Oggi vi presento l'incipit della storia, tratto dal Capitolo 1 del libro.


“Carrie Mathison, mi affido a te. Alla tua classe, alla tua astuzia. È a te che chiedo la forza necessaria per buttarmi alle spalle, almeno per oggi pomeriggio, le ultime tre settimane della mia vita. Aiutami, Carrie. Aiutami come solo tu sai fare.”
Perché ho bisogno di buttarmi alle spalle le ultime tre settimane della mia vita? Due ragioni.
La prima: Nick. Venticinque anni, una leggera ossessione per il golf (esiste uno sport più noioso?), una lunga cascata di capelli biondi (un pessimo tentativo di somigliare a Jared Leto), e la brutta abitudine di andare a letto con i calzini (uomini, i calzini a letto, soprattutto in certi momenti, hanno lo stesso effetto di una doccia fredda).
Nick, all’anagrafe Nicholas. Lavora all’Apple Store di Prince Street come Genius, vive a New York come un imbecille, l’imbecille con cui sono uscita per gli ultimi cinque mesi. Ci siamo conosciuti all’Apple Store. Dal mio “Il touchscreen dell’iPad è morto” al suo “Ti va di prendere un caffè?” sono passate due ore. Due giorni per il primo appuntamento. Sette giorni per finire a letto assieme.
Non abbiamo fatto altro, a dire il vero, nel corso di questi mesi. Credo di essermi specializzata, nella parte adulta della mia vita, in relazioni semplici e indolori con l’altro sesso. È stato anche per questo che quando Nick ha detto “Ho bisogno di una pausa di riflessione”, la mia reazione non è stata altro che un “Oh, ok”.
Solo che, come per ogni pausa che si rispetti, anche la sua aveva un nome e una taglia di reggiseno. Janet, quarta abbondante: ecco la pausa di riflessione dell’imbecille. Come faccio a saperlo? Beh, Nick ha pensato bene di riflettere nel mio appartamento. Nella mia camera. Nel letto che abbiamo condiviso spesso e volentieri.
Tre settimane fa sono rientrata prima del previsto dal lavoro, e li ho trovati lì, fra le mie lenzuola. Janet, quarta abbondante, e Nick, l’imbecille.
Per un minuto ho pensato di essere nell’appartamento sbagliato. Poi, nel tratto di corridoio che va dall’ingresso alla camera da letto, ho pensato che Nick stesse guardando un porno. Tuttavia, quando sono entrata in camera, lui mi ha vista e ha iniziato a gridare cose senza senso, come “Laura, non prendertela” e “Posso spiegare tutto, credimi”, mi sono resa conto che A. no, non ero nell’appartamento sbagliato; B. no, Nick non stava guardando un porno; C. in ognuno di noi c’è un Bruce Banner.
Non sono orgogliosa di aver lanciato una lampada sulla testa dell’imbecille, soprattutto perché la mia mira ha fatto cilecca. Non sono orgogliosa di averli spinti entrambi fuori dal mio appartamento; sono stata lenta a causa dell’iniziale shock, e Janet è riuscita a chiudere se stessa e Nick in un lenzuolo, impedendomi di gioire nel vederli uscire nudi dal palazzo.
Sono orgogliosa, però, di aver addebitato il costo della mia nuova camera da letto sulla carta di credito di Nick. Ecco cosa succede a lasciarmi la password del tuo iCloud, imbecille.

***

mercoledì 1 luglio 2015

Solo una sbirciatina... #9 - Blue Lily, Lily Blue, di Maggie Stiefvater


Mercoledì, mercoledì. Cari lettori, un'altra settimana corre verso il weekend, e con lei un altro romanzo in cui curiosare. La rubrica "Solo una sbirciatina...", la preferita di chi proprio non sa resistere a spulciare un romanzo prima di decidersi a divorarlo, è tornata per presentarvi un nuovo libro che dovrebbe presto arrivare anche in Italia, ma di cui per ora vi tradurrò un estratto molto, molto simpatico, direttamente dal primo capitolo.
Sto parlando di Blue Lily, Lily Blue, terzo volume della saga dei Raven Boys, di Maggie Stiefvater, edita in Italia per Rizzoli!



“E ora entriamo. Ronan, non dimenticare i pennarelli per segnare la direzione mentre camminiamo. Contiamo su di te. Non fissarmi a quel modo. Annuisci se hai capito. Bene. Sai cosa? Passali a Jane.”
“Cosa?” Ronan suonò preso in contropiede.
Blue accettò i pennarelli – rotondi dischi di plastica attraversati da freccette. Fino a quel momento non si era resa conto di quanto fosse nervosa; avere qualcosa di concreto da fare le risollevò il morale.
“Voglio che fischi o canticchi, Ronan, e conti i minuti,” disse Gansey. “Mi prendi per il culo,” rispose Ronan. “Io.”
Gansey si sporse verso l’interno del tunnel, studiandolo. “So che sai tante canzoni a memoria e le sai cantare alla stessa velocità, tutte le volte. Hai dovuto memorizzare un sacco di melodie per le gare di musica irlandese.”
Blue e Adam si scambiarono uno sguardo malizioso. L’unica cosa più divertente di vedere Ronan ignorato era vederlo ignorato e costretto a cantare a ripetizione canzonette irlandesi.
“Fottiti,” disse Ronan.
Gansey attese senza fare una piega.
Ronan scosse la stessa ma, a quel punto, iniziò a cantare con un sorriso perverso. “Squash one, squash two, s…
“Non quella,” esclamarono in coro Adam e Gansey.
“Non ascolto quella roba per tre ore,” disse Adam.Gansey fissò Ronan finché quello non iniziò a fischiare un motivetto disinvolto.
Iniziarono la discesa.

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lunedì 8 giugno 2015

Solo una sbirciatina... #8 - A Court of Thorns and Roses


Buon pomeriggio, cari lettori! Tutto ok? Procede bene l'inizio del mese di Giugno? Spero di sì per tutti, tra alti e bassi.
Oggi torno tra voi per parlarvi un po' delle mie ultime letture e darvi l'occasione di sbirciarle un po'. Attualmente sto leggendo due libri - un inedito di un'autrice italiana che amo (soffoco di dolore per quel che scrive, di cui però non posso per ora darvi scorci. Spero di potervene parlare presto per la pubblicazione. L'altro, invece, è A Court of Thorns and Roses, di Sarah J. Maas, retelling della Bella e la Bestia che, se devo essere sincera, più che retelling sembra una storia completamente nuova - con qualche aggiunta interessante. Questa lettura non mi ha convinta subito ma ora inizia a piacermi, quindi ho pensato di regalarvi un teaser tradotto da me, nella speranza arrivi presto anche in Italia!


La foresta era silenziosa. Il vento morì. Persino la neve si fermò in aria.
Noi mortali non avevamo più da tempo dei da venerare, ma se avessi saputo i loro nomi li avrei pregati. Tutti. Nascosto nella boscaglia, il lupo avanzò, lo sguardo fisso sull’ignaro daino.
Era enorme – grande come un pony – e anche se mi avevano più volte parlato della loro presenza, mi si seccò la bocca.
Ma peggio della sua stazza erano i suoi movimenti innaturali: persino avvicinandosi tra i cespugli, rimaneva silenzioso senza che il daino se ne accorgesse. Nessun animale così grosso avrebbe potuto muoversi tanto piano. Ma se non fosse stato un normale animale, se fosse di Prythian, se fosse una fata, allora essere sbranata doveva essere l’ultimo dei miei problemi.
Se era una fata, avrei già dovuto darmela a gambe.
Eppure… forse se lo avessi ucciso dal mio nascondiglio avrei fatto un favore al mondo, al mio villaggio, a me stessa. Scoccando una freccia attraverso il suo occhio non sarebbe stato un problema.
Ma nonostante la stazza, sembrava un lupo, si muoveva come un lupo. Animale, mi rassicurai. Solo un animale. Non mi permisi di considerare l’alternativa – non quando avevo bisogno di liberare la mente, di avere un respiro regolare.

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martedì 19 maggio 2015

Solo una sbirciatina... #7 - Cress di Marissa Meyer!



Bonjour miei lettori! Come procede la settimana? La sottoscritta è nel pieno di una delle sessioni d'esame più dure degli ultimi anni, ma non mollo la presa sui miei adorati romanzi nemmeno sotto tortura. Certo, le letture procedono un po' a rilento, ma l'importante è che procedano, right?
Oggi torna la rubrica Solo una sbirciatina, in cui vi lascio una scena di un romanzo in lettura. In questo caso il fortunato è Cress, di Marissa Meyer, terzo romanzo delle Cronache Lunari attualmente inedito in Italia (anche se si spera la situazione possa cambiare)! La scena che oggi ho tradotto per voi è la primissima del romanzo, che vi dà una sbirciatina nel punto di vista di Cress (la nostra nuova Rapunzel), nuovo personaggio della saga. Spero vi piaccia!



Il suo satellite percorreva un'intera orbita intorno al pianeta Terra ogni sedici ore. Era una prigione dalla vista immensa e spettacolare - il vasto blu degli oceani, il movimento circolare delle nuvole e l'alba che pareva infuocare il mondo intero.
I primi tempi di prigionia non aveva amato nulla più che mettere i cuscini sulla scrivania incassata nel muro e coprire il tutto, anche se stessa e gli schermi del computer, con le coperte, per creare una nicchia tutta per sé. Faceva finta di non trovarsi su un satellite, ma su una navicella in rotta per il pianeta blu. Presto sarebbe atterrata e avrebbe messo i piedi sulla terra ferma, sentito la luce del sole sulla pelle, respirato ossigeno vero.
Aveva ammirato per ore e ore ogni continente, immaginando come sarebbe stato.
La vista della Luna, invece, andava evitata. A volte il suo satellite le passava così vicino da occupare l'intera visuale e lei riusciva a riconoscere gli enormi crateri luccicanti sulla superficie e le città illuminate dove vivevano i lunari. Dove anche lei aveva vissuto. Anni prima. Prima di venire esiliata.


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giovedì 23 aprile 2015

Solo una sbirciatina... #6 - Scarlet di Marissa Meyer


Buongiorno a tutti miei lettori! Come ogni settimana - meno la scorsa, in cui non ce n'è stata occasione - torna la rubrica del blog Solo una sbirciatina, la serie di interventi che si prende l'arduo compito di sparlare avidamente del titolo da noi in lettura con un succoso teaser spoiler free tratto da una parte del romanzo.
Per la maggior parte dei titoli delle scorse puntate ho pensato di inserire per voi l'inizio dei libri che stavo leggendo e, anche per questa volta, si tratta di una scena presente nei primi capitoli del romanzo, dal punto di vista del nuovo personaggio di Scarlet (quindi no spoiler) e che vi mostra un po' la sua personalità da donna Alpha.
Pun intended.


"Prima quella vecchia pazza fugge via e ora Scarlet protegge i diritti dei Lunari!"
Una serie di risate e fischi arrivò alle orecchie di Scarlet, ma furono attutite dallo scorrere del suo stesso sangue. Senza sapere quando e come fosse scesa dal bancone si ritrovò ad aver attraversato metà del bar con le bottiglie e il vetro che si disperdevano per terra, e il proprio pugno che colpiva l'orecchio di Roland.Lui gridò e si voltò verso di lei. "Cosa..."
"Mia nonna non è pazza!" Strinse il colletto della maglia di lui. "È questo quel che hai detto al detective? Quando ti ha interrogato? Gli hai detto che era pazza?"
"Certo che gli ho detto che era pazza!" le rispose urlando, e la puzza dell'alcool la sommerse. Lei strinse il tessuto della maglietta fino a che non le fecero male i pugni. "E scommetto di non essere stato l'unico. Con il modo in cui si chiude in quella vecchia casa, parla con gli animali e gli androidi come fossero persone, insegue la gente con un fucile..."
"Una volta, ed era un venditore ambulante!"
"Non mi stupisce affatto che la Nonnina Benoit abbia perso l'ultima rotella. Mi sa che c'era da aspettarselo."

***

giovedì 9 aprile 2015

Solo una sbirciatina... #5 - The Little Android di Marissa Meyer


Chi mi conosce lo sa: una volta che mi fisso con un romanzo, divento assuefatta a tutta la sua saga, se ne ha una - o alla sua autrice. In questo caso sono stata abbastanza fortunata da trovare una saga, quella delle Cronache Lunari, piena di novelle e storie intermedie che non fanno che ampliare la storia principale e creare un contorno narrativo meraviglioso. Dopo aver finito Cinder, quindi, e nell'attesa che Scarlet arrivi nella mia cassetta della posta, mi sono data al leggere Glitches, prequel della serie, e The Little Android, novella ambientata nel mondo delle Cronache che si propone come piccolo retelling della Sirenetta (The Little Mermaid, in inglese). Oggi il teaser che vi regalo è tratto proprio da quest'ultima storia per ora inedita in Italia, quindi tradotto da me per l'occasione...



Mech6.0 riportò l’attenzione alla nave, osservandola sollevarsi da terra sul campo magnetico sotto l’hangar. I propulsori bruciarono per un momento, e la nave si alzò in alto, ancora più in alto, sopra il soffitto prima di inclinarsi con eleganza verso il cielo stellato della notte, e scomparire.
Gli applausi diminuirono e la folla si iniziò a disperdere, I musicisti impacchettarono i loro strumenti. L’enorme soffitto si riabbassò con un tonfo, chiudendoli nuovamente dentro e, non molto dopo, le luci si spensero con tre rombi sonori, lasciando i droidi-meccanici nel buio e il silenzio totale.
Trascorsero quattro minuti in cui Mech6.0 non fece che ripensare alla vista delle stelle, che sapeva fossero in qualche modo sempre lì eppure sempre fuori dalla sua portata, prima di ricordarsi della carta che la bambina aveva lasciato cadere.
Il suo sensore si illuminò, creando un alone di luce azzurra intorno a lei. I suoi vicini si voltarono verso di lei, forse curiosi, ma più probabilmente con disapprovazione. Lei li ignorò, puntando lo scanner verso i propri cavi. Allungò un braccio e strinse la carta tra le proprie pinze imbottite, alzandola.
Era sottile ma rigida, come un foglio di alluminio, e su un lato vi era scritto in lettere luminose ed eleganti: Ologramma delle Celebrità, Set da Collezione, 39esima Edizione, 124 T.E.
Capovolse la carta e un ologramma pallido e tremolante apparve iniziando a rotare. Si ritrovò a guardare quel che pareva essere un giovane adolescente con capelli neri e mossi e un sorriso rilassato. Le sembrò vagamente familiare.
Mech6.0 sentì le proprie ventole annaspare in modo strano e si chiese se ci fosse qualcosa di sbagliato con la programmazione interna. Se il problema fosse sussistito, avrebbe dovuto avvertire il meccanico di manutenzione. Ma il pensiero fu breve, dimenticato quando aprì il compartimento vuoto sul proprio addome e mise al suo interno la carta olografica. Forse l’avrebbe restituita un giorno, pensò, anche se i suoi calcoli statistici le dissero che probabilmente non sarebbe mai accaduto.
***

sabato 4 aprile 2015

Solo una sbirciatina... #4 - Cinder


Oh, le letture durante le vacanze! Sono o non sono il genere migliore che si possa desiderare? Rispondendomi da sola dico sì, lo sono, e queste nuove vacanze sono iniziate per me con la lettura di un romanzo che mi sono più volte detta che avrei letto ma non ho mai fatto davvero: Cinder, di Marissa Meyer. Sono quasi a metà e per ora posso dire solo... Perché diamine non l'ho iniziato prima? Fatto sta, adesso sono qua per regalarvi un teaser tratto dal primo capitolo di questo libro, circa l'incontro di Cinder, "Cenerentola" in questo remake futuristico, e il Principe Kai!


"Vostra Maestà," balbettò lei a testa bassa, grata che lui non potesse notare l'assenza del piede da dietro la tovaglia del bancone.
Il principe si ritrasse appena e lanciò un'occhiata oltre la spalla prima di piegarsi verso di lei. "Magari, um..." - avvicinò le dita alle labbra in un gesto eloquente - "sul Maestà?"
Con occhi spalancati, Cinder si sforzò di annuire. "Giusto. Certo. Come... Posso... Lei..." Deglutì, le parole si bloccavano sulla sua lingua come fossero incollate lì.
"Sto cercando un certo Lihn Cinder," disse il principe. "È qui?"
Cinder si azzardò ad alzare dal bancone una delle mani che le permettevano di reggersi in piedi, usandola per coprire meglio il polso con la manica del guanto. Fissando il petto del principe, balbettò, "Sono io Lihn Cinder."
I suoi occhi seguirono la mano di lui quando si piantò sul capo bulboso dell'androide di fronte a sé.
"Tu sei Lihn Cinder?"
"Si, Sua Maes..." Si morse il labbro.
"Il meccanico?"
Lei annuì. "Come posso aiutarla?"
Invece di rispondere, il principe si sporse in avanti piegando il collo, non lasciandole altra scelta se non incontrare il suo sguardo e rivolgendole un sorriso. Il suo cuore sussultò.
"Sei un po' diversa da quel che mi aspettavo."
"Beh lei difficilmente è... Quel che io... um..." Incapace di reggere il suo sguardo, Cinder afferrò l'androide e lo tirò dalla sua parte del bancone. "Cosa non va con l'androide, Sua Maestà?"

***

sabato 28 marzo 2015

Solo una sbirciatina... #3 - Crushed


Sabato è arrivato e con lui un fine settimana di fuoco per la sottoscritta (nonostante si avvicini la domenica delle palme). Questo però non mi ferma da continuare imperterrita a dar voce alla nuova rubrica del blog, la qui presente "Solo una sbirciatina..." in cui ogni settimana vi offro uno sguardo inedito in un romanzo in lettura o recentemente concluso!
Oggi mi trovo alle prese con Crushed, sequel del divertentissimo Cracked di Eliza Crewe. Ho pensato di proporvi stavolta una scena priva di spoiler che, leggendo, mi ha fatto scoppiare a ridere senza contegno. Andromeda detta Meda, la protagonista di questa storia, è di una simpatia unica. Pronti a conoscerla?

Ricordo che la trilogia in questione è attualmente inedita in Italia, per cui il teaser è stato tradotto da me!


"Penso di aver trovato la soluzione perfetta."
Perfetta per chi? Dal luccichio del suo sguardo, direi non per me.

"Un posto dove non avrai modo di cacciarti nei guai," dice, alzandosi in piedi.

"Dove?" Chiedo con diffidenza.

"Vedrai." Esce dall'ufficio e io non ho altra scelta che seguirlo. La mia mente prende in considerazione ogni possibilità: nessun Templare può guardarmi, nessuna classe ha posto per me... Ho quasi paura mi possa chiudere nelle segrete.

Mi schiarisco la voce. "Preside?" Squittisco.

Lui mi ignora e procediamo sempre più giù, superando le scuole medie e il piano delle elementari.

Poi passiamo l'ingresso dell'edificio, e lui continua ad avanzare.

Mi porterà nelle segrete. Ma non ci andrò. Non di nuovo. Inizio a strascicare i piedi.

Ma poi, proprio prima di raggiungere la rampa di scale successiva lui si ferma di fronte a una porta e realizzo che quel che ha in mente è molto, molto peggio.

"No, per favore," dico e sento l'orrore nella mia voce.

Lui scuote la testa. "Mi dispiace, Meda, ma te la sei cercata."

No, è troppo umiliante da contemplare. "Sarò buona, lo prometto!" Lo scongiuro. Oh Dio, le battute a cui verrò sottoposta una volta che la notizia si diffonderà. "Per favore!" Lo prego spudoratamente, ma capisco subito non ci sia nulla da fare.

È il suo sorriso appena trattenuto a segnare la mia fine.

"Verrai qui durante le lezioni di Storia Templare e Civiltà Occidentale. Ti consiglio di usare il tempo libero per studiare le materie delle tue altre classi." Non riesce più a trattenere un sorriso. "Magari imparerai qualcosa sul tenere le mani per te stessa - credo sia ampiamente insegnato qui dentro." Apre la porta, e non ho più scelta.

Tutti i mostri nella stanza si voltano a fissarmi mentre entro.

L'asilo.

giovedì 19 marzo 2015

Solo una sbirciatina... #2 - The Perilous Sea


Buondì miei lettori, come va? State passando una buona settimana? La sottoscritta sta vivendo le pene dell'inferno per via di un programma al computer che non vuole saperne di installarsi... Non vi dico l'odio. Vi lascio immaginarlo.
Per sopperire alla mancanza di serenità, cosa c'è di meglio che dare una sbirciatina a qualche libro? In particolare oggi parliamo dell'ultima lettura che sto per concludere, The Perilous Sea di Sherry Thomas! Un romanzo che mi sta prendendo abbastanza e di cui vi presento le scene iniziali, proprio come l'ultima volta con The Young Elites.

La scena è tradotta da me, quindi citate per eventuali usi!


La ragazza si risvegliò di colpo.
La sabbia la bersagliava, era ovunque. Sotto di sé le dita vi affondavano dentro e la sentiva bruciare ruvida. Sopra di sé, volava nel vento e copriva il cielo, colorando l'aria di rosso come la superficie di Marte.

Una tempesta di sabbia.

Si mise a sedere. I granelli le turbinavano intorno come milioni di particelle, come gocce di nero di seppia. Di riflesso spinse le mani verso di loro, imponendogli di allontanarsi dai suoi occhi.

La sabbia si allontanò.

La ragazza batté le palpebre - e spinse ancora verso la sabbia. Le particelle volanti retrocedettero ancora di più da lei. La tempesta di sabbia, però, non diede segni di cedimento. Al contrario peggiorò e il cielo si oscurò ancora di più.

Poteva comandarla.

In una tempesta di sabbia era sicuramente meglio essere un mago elementale che altro. Eppure c'era qualcosa di sconcertante in quella scoperta: il fatto che fosse una scoperta; che lei non avesse nessuna idea di questa abilità che sarebbe dovuta essere una caratteristica essenziale dal momento della nascita.

Non sapeva neppure dove si trovasse. O perché. O dove fosse stata prima di risvegliarsi in un deserto.

Niente. Nessuna memoria dell'abbraccio di una madre, del sorriso di un padre, o dei segreti di un migliore amico. Nessun ricordo del colore della sua porta di casa, del peso del suo bicchiere preferito, dei titoli dei libri sparsi sulla sua scrivania.

Era una sconosciuta a se stessa, una straniera con un passato sterile come il deserto, ogni sua caratteristica sepolta e inaccessibile.

Centinaia di pensieri si sovrapponevano nella sua mente, come stormi di uccelli spaventati e in fuga. Da quanto tempo era in quello stato? Era sempre stata così? Non doveva esserci qualcuno con lei, che le spiegasse chi fosse? Perché era sola? Perché era sola nel mezzo del nulla?

Cosa era successo?

***

Bello. Perilous Sea è un romanzo bello, con spunti interessanti. L'inizio poi, lo vedete con i vostri occhi, è davvero particolare. Merita di essere letto a mio parere e sono contenta di averlo finalmente fatto!

Conoscete la trilogia della Thomas? L'avete letta o la vorreste in Italia?

sabato 14 marzo 2015

Solo una sbirciatina #1 - The Young Elites [nuova rubrica]

Vi capita mai di trovavi con in mano un romanzo in lettura, con il terribile desiderio di aprire una pagina a caso e sbirciare cosa accadrà nei prossimi capitoli? I teaser, si sa, sono un vero e proprio peccato di gola per noi lettori. Ecco perché ho deciso di apportare alcune modifiche alle rubriche settimanali del blog per fare più spazio al mondo dei teaser con...


Solo una sbirciatina, nuova rubrica del blog che sostituirà da oggi la rubrica Teaser Tuesday (al cui posto si imporrà fissa il martedì Top Ten Tuesday) e che sarà incentrato, come da titolo, nel dare una sbirciatina ai libri in lettura! La cadenza? La ritroverete ogni settimana. Il giorno preciso sarà invece da decidere!
 
Il libro di oggi è una delle letture che più ho aspettato e che sono contenta di aver finalmente iniziato. Uscito a Ottobre 2014 all'estero, sto parlando di The Young Elites, di Marie Lu, primo romanzo dell'omonima saga! Come teaser ho scelto per voi la prima scena della storia (pag. 1), che ho trovato davvero fantastica.
 
Ovviamente vi ricordo che se volete usarla, sempre citare questo blog come fonte di traduzione!
 
"Domani morirò.
Almeno, questo è ciò che gli Inquisitori mi dicono quando visitano la mia cella. Sono qui da settimane - lo so perché conto i pasti, la cadenza con cui arrivano.

Un giorno. Due giorni.

Quattro giorni. Una settimana.

Due settimane.

Tre.

Dopo quella ho smesso di contare. Le ore si rincorrono, un viaggio infinito nel nulla, piene di diverse sfumature di luce e il brivido del pietra fredda e bagnata, scaglie della mia restante sanità mentale, sussurri spezzati dei miei pensieri.

Ma tutto finirà, domani. Mi bruceranno al rogo nella piazza del mercato centrale, sotto gli occhi di tutti. Gli Inquisitori mi parlano della gente che ha già iniziato ad affollarsi fuori.

Mi raddrizzo da seduta, come mi hanno sempre insegnato. Le mie spalle non toccano il muro. Mi ci vuole un po' per realizzare di star dondolando avanti e indietro, forse per rimanere aggrappata alla ragione, o forse solo per riscaldarmi. Canticchio sottovoce una vecchia ninna-nanna che mia madre cantava quando ero molto piccola. Faccio del mio meglio per imitare la sua voce, un suono dolce e delicato, ma le mie note escono fuori spezzate e roche, l'opposto di quel che ricordo. Smetto di provarci.

È bagnato quaggiù. L'acqua gocciola da sopra la mia porta e ha disegnato una scanalatura sul muro di pietra ammuffito, nero dalla sporcizia. I miei capelli sono ingarbugliati e le mie unghie sono incrostate di sangue e sporco. Voglio lavarmi. È tanto strano riuscire a pensare solo a quanto sia sporca nel mio ultimo giorno di vita? Se mia sorella fosse qui, mi mormorerebbe qualcosa di rassicurante e immergerebbe le mie mani nell'acqua calda.

Mi continuo a chiedere se stia bene. Non è venuta a trovarmi.

Prendo la testa tra le mani. Come ho fatto a finire così?

Ma so già come. È perché sono un'assassina."

***