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venerdì 2 settembre 2011

Recensione: Divergent di Veronica Roth

Beatrice "Tris" Prior ha raggiunto l'età decisiva di sedici anni, la tappa in cui ogni adolescente, nella Chicago distopica di Veronica Roth, deve scegliere a quale di cinque fazioni aderire per tutta la vita. Ogni fazione rappresenta una virtù: Sincerità, Abnegazione, Coraggio, Amicizia e Conoscenza. Con sorpresa della sua famiglia e di se stessa, sceglie i Coraggiosi. Questa scelta la espone all'esigente e violento rito di iniziazione di questo gruppo, ma minaccia anche di esporre un suo segreto che potrebbe mettere in pericolo la sua stessa vita. La trilogia "Divergent" dell'autrice young adult Veronica Roth, parte con un'accattivante avventura sull'amore e la lealtà, messa in atto in circostanze estreme.

Autore: Veronica Roth
Titolo: Divergent
Editore Americano: HarperCollins Children's Books
Prezzo Americano: $17,99 
Pagine: 489
In Italia: In uscita il 22 Marzo 2012

Oggi mi ritrovo seduta qui, davanti al pc, a scrivere una recensione per cui, davvero, non trovo le parole adatte.
Dopo aver concluso la lettura di "Divergent", mi sono ritrovata con una strana sensazione sulla pelle, di quelle che pensi se ne andranno via con il tempo ma che, alla fine, è difficile scrollarsi di dosso. Non sapevo esattamente cosa pensare di questo libro (e non lo so tutt'ora), però dovevo assolutamente trovare un giudizio che mettesse tutti (me, me stessa, me sola, etc) d'accordo, quindi ho stilato alcuni "punti fondamentali" che mi aiutassero a ragionarci sù.
Ma andiamo per gradi.
La storia ci introduce subito il personaggio principale, nonchè narratore in prima persona, Beatrice Prior (da lì a poco Tris). Il giorno della "scelta" è ormai alle porte e la nostra neo-sedicenne bionda e (all'autrice piace farlo notare con insistenza durante tutta la narrazione) molto bassina si appresta ad affrontare un test attitudinale e, poco dopo, a decidere a quale fazione, tra le cinque possibili,dedicare tutta la vita. Già dal test attitudinale iniziano però i problemi, perchè Tris si scopre essere una Divergent e questo potrebbe costarle la vita in futuro, inoltre il giorno decisivo decide di entrare a far parte dei Coraggiosi (i Dauntless) e, direttamente dal luogo della scelta, inizierà l'allenamento che porterà Tris a "forgiare" il proprio coraggio, con l'aiuto di nuovi amici e, soprattutto, del bel tenebroso Four.
Ora, da qui ci si aspetterebbe di entrare nel bello della storia: niente di tutto ciò.
Dal momento in cui Tris incontra il bel tenebroso, tutto ciò che segue è un alternarsi di pugni, spari, disperazione, amore, pugni, spari, disperazione, amore, pugni, spari, disperaz... ok, avete afferrato il concetto. Si viene letteralmente "catapultati" nel severissimo allenamento ad-hoc per forgiare il carattere.
 A questo punto, dopo profonde elucubrazioni mentali, sono giunta alla conclusione: Veronica Roth, prima di scrivere Divergent, ha avuto una successione ben precisa di pensieri.
1.Mi piacciono gli Hunger Games.
2.Voglio scrivere un libro di genere distopico.
3.La gente vuole leggere il genere distopico.
4.Come negli HG creo una società sull'orlo della rivoluzione e sostituisco l'arena con un bell'allenamento sadistico e mortale.
...
=Libro di Successo -> Siamo tutti felici.

Beh, cara Veronica, come darti torto?
Non posso dire di non aver apprezzato Divergent perchè, dopo tutto, ho un debole per l'unione di scontri, amore e disperazione, scritti poi con uno stile semplice e leggero come quello della Roth sono davvero il massimo del piacere. Però non posso nemmeno sostenere di aver letto un "capolavoro" che mi abbia stregata a tal punto da morire per il seguito.
Alcuni personaggi non sono riusciti a convincermi completamente, come Cristina e affini, ma grazie all'aggiunta di altri come Four, che forse è il più interessante di tutti, la storia è riuscita a prendere una piega davvero positiva.
Il finale mi ha lasciata un po' di sasso, soprattutto perchè gran parte del libro è andato abbastanza a rilento e, nelle ultime cento pagine, l'autrice ha messo il turbo e ha lasciato molte, forse troppe, vittime sulla sua strada curandosene poco e di conseguenza non rendendo a pieno la situazione.

Una cosa è certa: darò una possibilità al prossimo capitolo della serie, "Insurgent", che uscirà nei primi mesi del 2012. Sperando in una maturazione maggiore dei personaggi e, perchè no, della storia... In fondo questa è pur sempre un opera di debutto e, nel complesso, di quelle che conquistano.

Volete leggere anche voi Divergent? Lo potete trovare qui:

Voto:



1 commento:

  1. Ciao! Sono assolutamente d'accordo, mi è piaciuto il libro principalmente perché non impegnativo e scorrevole. Ma un dubbio sorge spontaneo: È nato, il libro, come imitazione di HG, shadowhunters, e il bacio dell'angelo caduto(nei quali si ritrovano le stesse caratteristiche come il rapporto inizialmente scontroso fra lui e lei e una visione alternativa del bene e del male-anche se più approfondite) oppure nasce cn la pretesa di ammaliare il lettore con un' "originalità" fuori dal comune??

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