Attenzione. Ricordo che nel momento in cui ho aperto questo blog, l'ho fatto per parlare della mia passione, i libri, per cui da me avrete sempre e solo pareri sinceri. Che piacciano, o meno. Inoltre avverto spoiler sul romanzo di cui si parla. Uomo avvisato...
Diario di bordo dell'1 Febbraio 2013.
Sto iniziando ora a scrivere quella che alla fine di questo lungo intervento sarà la mia pseudo-recensione (perché più che altro sarà un commento... Molto esaustivo... Un commento... Non tanto carino *ha fatto la rima*) su un romanzo da poco pubblicato nelle librerie italiane, Il bacio della morte, di Marta Palazzesi.
Ma mio caro diario, perché iniziare un commento simile in questo modo? Sai, provo questo bisogno profondo e indissolubile di scaricare una caterva di emozioni contrastanti (che poi contrastanti non sono, perché vanno d'amore e d'accordo: rabbia, dolore, indignazione, odio etc, etc...) che mi ossessiona e mi divora. Me lo permetterai? Non che tu abbia tanta scelta, visto e considerato che ti scrivo io, però...
Sappi che mi sento tanto come una Sue Silvester ai suoi primi passi, che inizia con amore a compilare il suo adorabile diario.
Ok. Basta.
Potresti anche chiederti, caro diario... Perché questa decisione, come detto in precedenza profonda, indissolubile?
Ebbene, leggendo Il bacio della morte mi sono sentita... Strana. E sai perché? Perché avrei tanto voluto amarlo, credimi. Avrei tanto voluto innamorarmi di un libro di cui si è parlato tanto. Che vedevo OVUNQUE. Che ha ricevuto decine e decine di voti più che positivi!
Ma non sempre si ottiene ciò che si vuole, questo l'ho capito... E a volte capita anche di ritrovare uno dei miei "amori", chiamiamoli così, per strada. Una delle saghe YA più amate all'estero, e più amate da me. Una saga scritta con maestria, il cui mondo è stato delineato da un'autrice con i *censura* e i cui personaggi hanno tutti un posto speciale nel mio cuore: L'Accademia dei Vampiri, di Richelle Mead.
Perché, mio adorato diario e carissimi lettori, Il bacio della morte è la sua copia. La sua, perdonate i miei modi bruschi e rozzi, brutta copia.
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guardate com'è sconvolta Arya! |
Adesso, come tirarmi indietro di fronte a una sfida simile. O ancora meglio: perché farlo? Sinceramente non sopporto che mi si prenda in giro, non lo sopporto. Certo, accetto di buon grado quando un autore o autrice si ispirano a un altro titolo per poi prendere la loro "strada", trama permettendo, come è accaduto con Jennifer L. Armentrout, che ha creato partendo da basi "già viste" romanzi davvero fantastici, a cui non mi vergogno di dire che ho dato a quasi tutti ottimi giudizi. Quell'autrice è una di quelle che non si vedono spesso, ma nel caso de Il bacio della morte non posso assolutamente dire la stessa cosa. Sapete perché? Perché le "somiglianze" tra questo libro e la saga dell'Accademia dei Vampiri sono così schifosamente evidenti - somiglianze rivisitate male, SOTTOLINEO -, che non posso fare a meno di indignarmi. Che cosa, noi lettori siamo una massa di idioti?
Non diciamo fesserie, e siccome Ned dice...
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L'uomo - in questo caso la donna - che pronuncia la sentenza e colui che deve impugnare la spada. |
Allora... Magari sarò troppo critica, ma come sapete sono una persona schietta e se un romanzo è bello, riceverà da me i meglio elogi. Se però, come in questo caso, sarà decisamente un miscuglio di elementi già visti in una delle mie serie preferite, ripresi male e in modo sconclusionato... No.
E poi... Qui non si parla solo di "elementi". No. Lo smacco è ancora più profondo. Qui siamo di fronte a scene che si ripetono, situazioni già viste e personaggi che ricalcano male la scia della Mead. E visto che ho pronunciato la sentenza, ora impugnerò la spada *nerd in azione*.