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mercoledì 9 aprile 2014

Recensione: The Break-Up Artist, di Philip Siegel

Recensione
Titolo: The Break-Up Artist
Autore: Philip Siegel
Editore: Harlequin Teen
Inedito in Italia
Pagine: 329
"Alcune sedicenni, per guadagnare fanno le baby-sitter. Alcune lavorano nei negozi. Becca Williamson separa le coppie.
Dopo aver visto la propria sorella venire abbandonata all'altare, Becca conosce il dolore che quella parola che inizia con A può dare alle persone. Per soli 100$ su paypal, quindi, può manipolare qualsiasi coppia felice fino alla separazione. Per fortuna, con tutte quelle fidanzatine che riempiono i corridoi di scuola trattando le ragazze single come fossero cittadine di seconda classe, il lavoro non manca. Persino la sua migliore amica Val è arrivata a mentire per trovarsi un ragazzo.
Una notte, Becca riceve una richiesta misteriosa - separare la regina e il re del ballo, la coppia zombie sovrana: Steve e Huxley, gli Jackie O e marito della situazione, bravissimi con i loro pomposi gesti d'amore. Ma se Becca riuscirà a separarli, la scuola tornerà a essere un posto più sicuro per i single. Per farcela, dovrà creare il piano più elaborato di sempre e rientrare nella vita della sua ex-migliore amica, Huxley - senza dimenticare il dover far partire qualche rumor, sabotare qualche cellulare, entrare in qualche macchina e abbattere quei sentimenti inappropriati che ha iniziato a provare il nuovo ragazzo di Val. Il tutto senza mostrare la sua vera identità.
Nessuno ha mai detto che fare l'arte della separazione fosse semplice."

/commento molto personale

Ogni tanto nella vita di un lettore arriva quel momento...
Ehm, no. Ricominciamo.
Più di una volta capita, a molti lettori, di sentire quella sensazione che chiede, implora la lettura di qualche romanzo da quattro soldi.
Io faccio parte di quei molti lettori e, come tale, ho ogni tanto bisogno di letture di poco impegno, con storielle banali e carine, piene di frasi ironiche e sempliciotte che mi strappino un sorriso o una risata. È il mio modo per ricaricare le batterie pro-lettura - ognuno hai i proprio guilty pleasure, guys - ed è un metodo che funziona davvero bene con me! Così bene che ogni tanto, tra le letture delle storielle di poco conto, trovo qualche minuscola eccezione che vale un po' più degli altri libri squattrinati che divoro.
The Break-Up Artist è una di quelle piccole eccezioni.
Ora, chiariamo la definizione appena data.
The Break-Up Artist è un capolavoro? Ma anche no.
È perfetto? Assolutamente no.
È un libro intelligente?
... #LOL
In molte pagine pensavo di star leggendo una delle cose più stupide mai scritte.
Ma pensate mi interessasse?

Direi proprio di no.


Il punto forte di The Break-Up Artist è proprio il suo presentarsi come un libro da quattro soldi e uscirne avendotene fatti guadagnare due o tre. Non ti dà nulla più di quel che dice, ma quel che ti presenta lo fa molto bene, riempiendo il romanzo di ironia (anche non voluta - ogni tanto avrei riso in faccia alla protagonista).

Qualche esempio?

"Nell'ora di storia, nascosta tra il libro di Storia Americana e Trigonometria, uso la metà del mio quaderno per costruire una cronologia delle relazioni di Bari e Derek. Non mi piace costruire i miei strumenti di lavoro quando uno degli obiettivi nel mio mirino è a due file da me, ma è così presa dal messaggiare con qualcuno (siamo realisti: Derek), che non lo noterà nemmeno."

Questa parte mi ha fatta scoppiare a ridere, e non riesco nemmeno a capirne il perché. Penso fosse la tendenza a immaginare la scena con tanto di riprese cinematografiche e la protagonista, che di soppiatto lavora, con espressioni in stile Jenna di Diario di una Nerd Superstar.

"Mi squilla il telefono con un sms da Huxley. "Rebecca, vieni a sederti al mio tavolo. E butta via quel biscottino."
Deve unirsi immediatamente alla CIA. La sua capacità d'osservazione è impeccabile."

L'espressione di Becca nella mia mente.


Da cui avrete capito, l'ironia mi è proprio piaciuta.
Oltre la parte più divertente del libro, The Break-Up Artist si rivela anche essere un romanzo molto semplice, scorrevole, ma non per questo scritto male, anzi! A parte alcuni momenti in cui la caratterizzazione dei personaggi sembrava campata in aria con alcuni protagonisti (stranamente i migliori erano i personaggi secondari), il libro ha avuto l'effetto desiderato, finendo per risultare una lettura più che piacevole e divertente.

Giudizio finale:


Quando sono giù di morale, questi sono i libri che fanno per me.

Nota: mi rendo conto che questo intervento più che una recensione sembri un commento molto personale, cosa che ho segnalato all'inizio. Sta di fatto che con certi libri non si può essere molto obiettivi (soprattutto quando l'obiettività li massacrerebbe), e ho deciso di lasciarmi molto andare nel discorso. The Break-Up Artist è uno di quei libri da leggere in the mood, solo se vi convince l'idea e ne avete proprio voglia, altrimenti trovereste centomila problematiche nella lettura, trama, plot e maturazione dei personaggi.
Volete qualcosa di banale ma divertente e che si faccia leggere? Questo è il libro che fa per voi.

2 commenti:

  1. Ciao! Non conoscevo per niente questo libro, ma la tua recensione mi ha davvero incuriosito.... ogni tanto c'è proprio il bisogno di leggere qualcosa di leggero, per staccare la spina! Quindi me lo segno (e me lo tengo buono in attesa dell'occasione giusta! :) ).

    P.S. complimenti per il blog, è davvero molto carino *_*

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    Risposte
    1. Ciao Siannalyn! Benvenuta nel blog e grazie :) The Break-Up Artist è perfetto se vuoi leggere qualcosa di leggero e, sì, per staccare la spina! :D Se mai lo leggerai fammi sapere!

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