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mercoledì 20 luglio 2016

Ricominciare le letture dal romance all'italiana: La Favola di Thea, di Alessia Esse

Cari lettori,

Come promesso qualche giorno fa, nel prossimo periodo riprenderò gradualmente il blog con interventi dedicati per buona parte, se non interamente, alle mie letture. Se vogliamo essere ancora più precisi, mi dedicherò alle letture che mi stanno aiutando a recuperare la mia routine da lettrice, e quale miglior modo per farlo sotto l'ombrellone, se non quello di scegliere un romance?
E ancora meglio... quale miglior modo se non scegliere un romance italiano, spin-off di un libro letto mesi fa che ho letteralmente adorato (La Tentazione di Laura)?
È qui che entra in gioco La Favola di Thea (Nel Cuore di New York #2), di Alessia Esse.


In apparenza, Thea Harrison vive una favola: la sua carriera è in ascesa, i suoi amici l’adorano, e un folto esercito di fotomodelli è pronto a regalarle notti di sesso passionale. Negli ultimi cinque anni, infatti, la ventisettenne è diventata una delle fashion blogger più richieste e apprezzate al mondo. Thea tocca il cielo con un dito quando riceve un invito per partecipare al Gala annuale del Metropolitan Museum. Si tratta del coronamento di un sogno, e di un’opportunità professionale senza pari. È al museo che Thea conosce Mordecai Reed, un ragazzo cinico e scorbutico che non si fa problemi a dirle ciò che pensa. Nonostante questo, tra i due nasce un legame sorprendente, che cresce quando Thea si rende conto che lei e Mordecai non sono così diversi come sembra. Ma la ragazza sa che aprire il suo cuore vorrebbe dire rivelare a Mordecai un segreto nascosto per anni. Un segreto capace di distruggere tutto ciò che lei ha costruito a New York. Finora Thea è stata brava a fingere. Riuscirà a farlo ancora, quando Mordecai le farà dubitare della maschera che indossa? E cosa accadrà quando il passato tornerà a minacciare la sua nuova vita?

Alessia Esse è un'autrice che seguo da un po' di anni, inizialmente da lontano, quando ancora si dedicava alla sua trilogia distopica (Perfetto, cliccate qui per visualizzarla su Goodreads!). Mi sono avvicinata a lei per puro caso, qualche mese fa, decidendo di dare una chance al suo primo romance, La Tentazione di Laura, romanzo che mi ha completamente stregata, strappandomi così tante risate che non posso far altro che consigliarlo a tutti voi. Ambientato in una New York frizzante e viva, ripiena zeppa di descrizioni che non possono non catapultare in loco il lettore, La Tentazione seguiva la storia di Laura, aspirante chef appassionata di serie tv e fumetti, nerd come è difficile trovarne... e con lei, la divertente storia d'amore con Batman (chiamiamolo così, per evitare spoiler indesiderati), l'affascinante nerd incontrato al Comicon della City.
In seguito a questo primo romanzo, la Esse ha deciso di lanciarsi nella scrittura di una serie di spin-off dedicati ai diversi amici di Laura, partendo con La Favola della blogger Thea Harrison, ragazza dalle mille sfaccettature e segreti che subisce in questo romanzo una lunga maturazione, indotta in particolare dal giovane Mordecai Reed, ragazzo con la passione per la fotografia e tanti scheletri nell'armadio, almeno quanti Thea stessa.
La Favola parte proprio così, con presupposti forse tipici del genere romance ma affrontati dalla Esse con una scrittura genuina che mi ha appassionata (e non solo in questo romanzo, ma avremo modo di riparlarne nei prossimi giorni) e convinta a divorare il libro in pochissimo tempo. Il fascino di questa autrice, per quanto mi riguarda, si dimostra di storia in storia proprio quello di affrontare con una penna leggera ed estremamente divertente da leggere tematiche differenti l'una dall'altra, avventurandosi in personaggi difficili da delineare ma non per questo meno interessanti: Alessia Esse è brava, c'è poco da dire, e con la sua bravura tira fuori tutte le sfumature che un lettore di questo genere dovrebbe desiderare per affermare di aver letto un bel romance.
Tanto di cappello.


Con Thea e Mordecai ho dunque ripreso la mia immersione nella lettura. La Favola di Thea è un romanzo che consiglio agli amanti del genere romance che abbiano a cuore quella qualità che in Italia è stata difficile trovare per molto tempo. Alessia Esse, in questo senso, auto-pubblicandosi ha creato in completa autonomia una serie di libri che per qualità si distanzia di gran lunga dalla maggior parte di quelli che i grandi editori rilasciano sugli scaffali ogni settimana, a un prezzo contenuto su Amazon. Direi allora di non aspettare oltre: l'estate chiama libri leggeri e romantici, noi lettori dobbiamo rispondere nel migliore dei modi...


Alla prossima lettura!

martedì 15 dicembre 2015

Recensione: Talon, di Julie Kagawa

Recensione
Titolo: Talon 
Autore: Julie Kagawa
Traduttrice: Roberta Maresca
Editore: HarperCollins Italia (ex Harlequin Mondadori)
Prezzo: EUR 16,00
Pagine: 360
"Ci fu un tempo in cui i draghi furono cacciati fino quasi all'estinzione dai cavalieri dell'Ordine di San Giorgio. Da allora, nascosti sotto sembianze umane, i draghi di Talon sopravvissuti al massacro si sono moltiplicati e hanno acquisito maggiore forza e astuzia nel corso dei secoli: non manca molto a quando saranno pronti a diventare padroni del mondo, senza che gli esseri umani nemmeno se lo immaginino. Ember e Dante Hill sono gli unici esemplari di draghi fratello e sorella, addestrati per infiltrarsi nella società degli uomini. Ember non vede l'ora di vivere come una teenager qualunque e godersi quell'unica estate di libertà che le sarà concessa, prima di ricoprire il ruolo a lei destinato dentro il regno di Talon. Ma l'Ordine è sulle loro tracce per terminare quanto non era stato fatto nel passato: annientarli tutti. Il cacciatore di draghi Garret Xavier Sebastian, però, non può uccidere, a meno che non sia sicuro di aver trovato la propria preda. E niente è certo quando si tratta di Ember Hill."


Nell'editoria c'è sempre quel libro di cui si parla un po' ovunque in quel determinato momento, che tutti hanno sulla punta della lingua, che tutti citano almeno una volta sul proprio profilo Facebook/Twitter/Instagram e chi più ne ha, più ne metta. C'è sempre, e puntualmente molti finiscono per leggerlo sul serio. Nel caso di Talon, tra quei "molti" ci sono finita anche io durante la sua pubblicazione italiana a Ottobre, gustandomi con l'occasione una nuova avventura descritta da Julie Kagawa, già autrice di romanzi che ho amato come tutta la trilogia delle Regole di Sangue (recensione qui!).

Talon è una storia che aspettavo di leggere da un po', con preamboli che mi avevano seriamente incuriosita. Parliamo dell'Ordine di San Giorgio e i draghi, parliamo di draghi dall'aspetto umano e un cacciatore che gli sta alle costole - tutti elementi che preannunciano una storia coinvolgente e piena d'azione, elementi che però, in questo caso, sono stati un po' fuorvianti.
Ember e Garrett sono i nostri protagonisti. Nello specifico, il romanzo è narrato da entrambi i loro punti di vista, che si alternano per mostrare più angolazioni di una guerra secolare che va avanti tra le due fazioni. Ember, infatti, è un drago con sembianze umane, mentre Garrett è un cacciatore di draghi, incaricato dall'Ordine di San Giorgio di trovare il giovane drago e ucciderlo... senza però la certezza che questo sia Ember. Inizia tra loro, quindi, una danza di incertezze e attrazione che si protende lungo l'intero romanzo, lasciando il lettore in balia della curiosità costante derivante dalla domanda più grande: cosa andrà storto?

I presupposti ci sono, lo ammetto. Ci sono così come la scrittura della Kagawa, sempre in linea con i suoi romanzi e accompagnata in questo caso da un'ottima traduzione a opera di Roberta Maresca. Eppure Talon non è stato capace di coinvolgermi come i precedenti libri dell'autrice, di lasciarmi con il fiato sospeso e il bisogno di averne ancora. Mi è piaciuto, certo... ho anche ritrovato l'intreccio che nei romanzi della Kagawa non manca mai, ben pensato, ma purtroppo è mancata la profonda caratterizzazione e il senso di "drammaticità" che solitamente permea i lavori di questa scrittrice, rendendo quindi Talon una storia carina, ma di poco impatto, con però molti margini di miglioramento nei suoi seguiti.

Nell'attesa dunque della pubblicazione del sequel in Italia (che sarà targato ufficialmente HarperCollins!), consiglio questo romanzo a chi non abbia troppe pretese e desideri una storia incentrata sul mondo dei draghi. Consigliato anche a chi abbia letto la trilogia Firelight, di Sophie Jordan (edita Piemme Freeway), e voglia leggere qualcosa di simile, ma con un intreccio più complesso.

3 stelline su 5



giovedì 22 ottobre 2015

Recensione: Rebel - Il deserto in fiamme, di Alwyn Hamilton

Recensione
Titolo: Rebel - Il deserto in fiamme
Autore: Alwyn Hamilton
Traduzione: Sara Reggiani
Editore: Giunti
Prezzo: EUR 17,00
Pagine: 272
"Amani è sempre stata sicura di trovare una via di fuga dal deserto spietato e selvaggio in cui è nata. Andarsene è sempre stato nei suoi piani. Quello che invece non si aspettava era di dover fuggire per salvarsi la vita, in compagnia di un ricercato per alto tradimento. Tiratrice infallibile, per realizzare il suo sogno Amani partecipa a un torneo travestendosi da uomo. Tra gli avversari, il più temibile è Jin, il misterioso e affascinante Serpente dell’Est. Troppo tardi Amani scoprirà che Jin è un personaggio chiave nella lotta senza quartiere tra il Sultano del Miraji e il figlio in esilio, il Principe Ribelle. Ormai nota come il Bandito dagli Occhi Blu, Amani dovrà scappare con Jin attraverso un deserto durissimo e meraviglioso, popolato di personaggi e creature stupefacenti: i bellissimi e pericolosi Buraqi, fatti di sabbia e vento ma destinati a trasformarsi in magnifici destrieri per chi abbia l’ardire di domarli; i Djinni, capaci di evocare straordinarie illusioni; indomite donne guerriere dalla pelle color oro e spietati skinwalker che divorano gli umani per assumerne le sembianze... Di fronte alle rovine di una città annientata da un fuoco di calore innaturale, Amani e Jin capiranno che la posta in gioco è più alta del loro destino. E il Bandito dagli Occhi Blu dovrà decidere se fidarsi del Serpente dell’Est e unirsi alla rivoluzione…"


Ogni tanto, cambiare fa bene. Ogni tanto, provare nuove storie, nuove tematiche, fa benissimo.
Rebel - Il deserto in fiamme, di Alwyn Hamilton, è il romanzo di debutto di quest'autrice, che arriva in Italia grazie alla Giunti Editore in anteprima mondiale. La pubblicazione all'estero, infatti, sarà nel 2016, dopo un'accesissima asta che ha visto molti editori stranieri giocarsi il titolo, per arrivare a concludere un major deal che ha battezzato questo romanzo come uno dei titoli più attesi del 2015, qui da noi, e del 2016, oltralpe.

Djinni
Ho intrapreso la lettura di Rebel senza aspettative. Nonostante la fama, non volevo illudermi come era accaduto già altre volte e volevo provare a farmi un'idea il più personale possibile, per godermi al meglio la lettura e dare a voi un'opinione sincera. Dopo pochi capitoli, però, mi era chiaro avrei letteralmente adorato questa storia, i suoi personaggi e la mitologia araba che non avevo mai sperimentato in un titolo Young Adult, ma che sono felice di aver finalmente conosciuto. 
Rebel è la storia di Amani, una giovane tiratrice dagli occhi di ghiaccio che all'inizio del romanzo ha un solo obiettivo: fuggire dal paese in cui è cresciuta, Dustwalk, e raggiungere la capitale del regno, Izman, per vivere da donna libera. Amani è infatti convinta che solo nella grande città potrà sfuggire alle costrizioni che la vita nel deserto le pone, e per questo motivo partecipa a una competizione all'arena dei pistoleri di Deadshot, per vincere i soldi che la porteranno lontana una volta per tutte. Da lì tutto inizia: l'incontro con un misterioso straniero che le creerà non pochi problemi, il rischio di essere riconosciuta come donna in un mondo in cui gli unici a ottenere rispetto sono gli uomini e un viaggio che avrà inizio, mettendo in discussione tutto quel che pensava di desiderare.

Il deserto in fiamme è una storia che scorre rapida tra le mani del lettore, che non lascia momenti morti e che si immerge in una mitologia quasi del tutto inesplorata nel genere Young Adult, che la Hamilton ha saggiamente unito a pistole e polvere da sparo, intrecciando così due mondi a prima vista opposti con mani esperte, conquistando il lettore. Non avevo mai letto nulla ambientato in un mondo dove esistessero esseri come i Buraqi, cavalli mitologici tutt'uno con il deserto, o i Djinni, essere incapaci di mentire, a stretto contatto il mondo e dai poteri vari e inaspettati. Leggendo questo romanzo non mi è stato difficile immaginare i motivi per cui abbia ottenuto quel tanto discusso major deal: narrazione fast-paced, ottima caratterizzazione dei personaggi e un world-building eccezionale ed esotico. In italiano questi elementi sono stati accompagnati da una traduzione scorrevole e adeguata al pacing, oltre che da un'edizione in copertina rigida del romanzo piacevole da tenere in mano e su uno scaffale. Capirete bene come un'unione del genere mi abbia conquistata, facendomi sperare in un sequel che il finale del romanzo sembrerebbe promettere, che esplori ancora di più questo fantastico mondo e ci permetta di vivere ancora un po' nella mente di Amani.

Un romanzo consigliato agli amanti del Fantasy Young Adult e delle storie incalzanti. Sono certa non mancherà di conquistare tanti lettori in Italia e all'estero, affermando una nuova autrice che ha tutte le carte in regola per continuare a proporci storie appassionanti!

4.5 stelline su 5


lunedì 19 ottobre 2015

Recensione: Ti presento il mio ex, di Valeria Angela Conti

Recensione
Titolo: Ti presento il mio ex
Autore: Valeria Angela Conti
Editore: Libro Aperto International Publishing
Prezzo: EUR 12,00 cartaceo/EUR 1,99 ebook
Pagine: 180
«Cosa avrei potuto dire a Steve in questa situazione così imbarazzante? Caro, ti presento il mio ex?»

"Lauren ha una vita tranquilla, una migliore amica fedele e un ragazzo fantastico. Tutto potrebbe essere perfetto se non fosse per Mark, il suo ex fidanzato, del quale è ancora segretamente innamorata. Mark torna da lei deciso a riconquistarla, gettando la ragazza nel panico e rischiando di minare la relazione con Steve, il suo fidanzato.
Tra divertenti avventure, fraintendimenti e tanti pasticci, Lauren dovrà scegliere a chi donare il suo cuore perché in fondo, tutte le donne hanno un ex da dimenticare."


C'è una cosa che amo fare più di ogni altra, in mesi freddi quanto Ottobre: leggere sotto le coperte. Mi piace leggere sotto le coperte mentre fuori piove, con la sola lucina sul mio comodino a farmi compagnia. Se in lettura è poi un romanzo di quelli capaci di riscaldarmi il cuore, non posso che apprezzare ancora di più quell'esperienza e godermela al meglio, divorando pagina dopo pagina.

Ti presento il mio ex è un romanzo breve, scritto da Valeria Angela Conti ed edito dalla Libro Aperto International Publishing. È il primo romanzo che leggo di quest'autrice, rosa come la sua copertina, che affronta lo scottante tema degli ex dal punto di vista di una donna, Lauren, che è in procinto di sposarsi con un uomo dolcissimo, Steve. Proprio a un passo dal matrimonio, la nostra protagonista rivede l'uomo che le aveva spezzato il cuore tanti anni prima, Mark, e da quel momento inizia a rimettere in discussione tutto quel che crede e prova, scontrandosi con tanti dubbi e incertezze, con eventi inaspettati e scoperte sconvolgenti.

Ho letto questo libro velocemente, in poco più di una giornata, sorridendo in diversi punti grazie alla scrittura frizzante della Conti e la serie di coincidenze che si sono prospettate nella storia di Lauren. Devo dirlo: per tutta la lettura ho avuto in mente una certa risoluzione della trama, che ero sicura sarebbe avvenuta, così sicura che solo a pochi capitoli dalla conclusione ho iniziato a dubitare... e solo nel capitolo finale ho aperto gli occhi! Mi ha stupita, quindi, e stupita in positivo per il coraggio che ha avuto la Conti nella sua scrittura. Ti presento il mio ex si è rivelata essere una di quelle letture brevi, ma che sanno divertire, lasciando il lettore con un bel sorriso stampato in viso.

Se cercate un racconto dolce, divertente e un po' diverso dal solito, questo è quel che fa per voi. Se poi amate come me leggere un sacco di romanticherie sotto le coperte, avete beccato anche il periodo ideale per dargli una chance.

(P.s. Ti presento il mio ex inaugura il nuovo sistema di valutazione del blog. Dai gusci alle stelline, questa volta in tono con il resto della grafica!)

3/5 stelline 


domenica 4 ottobre 2015

Recensione: Queen of Shadows, di Sarah J. Maas

Recensione
Titolo: Queen of Shadows (Il Trono di Ghiaccio #4)
Autore: Sarah J. Maas
Pagine: 648
Editore: Bloomsbury
Inedito in Italia
"Tutto ciò che Celaena Sardothien amava, le è stato tolto. Ma alla fine è tornata nel suo impero - per vendetta, per salvare il suo regno, un tempo glorioso, e per confrontarsi con le ombre del suo passato...
Ha accettato l'identità di Aelin Galathynius, Regina di Terrasen. Ma deve lottare prima di poter reclamare il suo trono.
Lotterà per suo cugino, un guerriero pronto a morire per lei. Lotterà per il suo amico, un giovane uomo intrappolato in una prigione indicibile. E lotterà per la sua gente, schiavizzata da un sovrano brutale, che sta aspettando il ritorno trionfante della regina perduta."


“She was a whirling cloud of death, a queen of shadows, and these men were already carrion.”

Quarto romanzo della saga Il Trono di Ghiaccio, Queen of Shadows è il nuovo capitolo di una delle serie più amate dai giovani adulti di tutto il mondo negli ultimi anni. Scritto dalla penna di Sarah J. Maas, racconta le avventure di Celaena Sardothien, assassina e ragazza che nasconde segreti che potrebbero cambiare una volta per tutte il suo mondo.


Spoiler da questo punto in poi per i primi libri.

Quando dopo la pubblicazione di un romanzo scoppia il caos, puoi immediatamente capire quanto quel libro possa valere. Che il pandemonio sia scoppiato in positivo o in negativo poco ci importa: quel che interessa è come Sarah J. Maas sia riuscita a coinvolgere i propri lettori fino a portarli a iniziare una vera e propria guerra dopo la pubblicazione di Queen of Shadows, infiammando le pagine letterarie di social come Goodreads e tormentando i lettori più accaniti con quesiti su quesiti.
Si è detto tanto su questo libro, così tanto che se volete saperne di più, vi consiglio di visitare la pagina Goodreads del romanzo e leggere una recensione qualsiasi, sicuramente piena di commenti che vi illumineranno. Su FaBL, però, ho deciso di non dare troppo spazio alle guerre e di concentrarmi invece nel darvi un'opinione quanto il più possibile sentita, offrirvi uno scorcio di pensiero su cosa QoS potrebbe effettivamente darvi.

Inizio subito col dire che sì, a modo mio ho amato questo romanzo. Non come i suoi predecessori, o forse di più. Si potrebbe dire non mi abbia di certo lasciata indifferente con la quantità di emozioni - positive e negative - che è riuscito a darmi, fino ad arrivare alla sua conclusione e ritrovarmi ancora più confusa di prima. La cosa certa è la scrittura della Maas, che con il tempo non solo migliora, ma arriva sempre più al cuore. In più scene mi sono ritrovata a scacciare qualche lacrima scesa con forza, o pensare a quanto quelle parole mi stessero emozionando (come un momento in particolare, che trovate nell'immagine in fondo al post). Allo stesso tempo, la maturazione di alcuni personaggi mi ha lasciata a bocca aperta, felice di aver scelto proprio questa autrice per vivere date sensazioni, e allo stesso tempo perplessa per via di alcune caratterizzazioni che si andavano a scontrare con altre (un esempio su tutti: Chaol, protagonista della famosa "guerra"), forse mal gestite, forse scritte senza neppure farci caso.



Ci sarebbe tanto da dire sui personaggi di Queen of Shadows. Come spesso accade in serie molto lunghe, più vado avanti più sento attrazione verso personaggi che in principio non erano nemmeno presenti. Più nello specifico, in QoS mi sono ritrovata ad amare follemente Manon Blackbeak, nata come villain ma evolutasi nel personaggio più affascinante dell'intera saga, fatta di scale di grigio che ne enfatizzano pregi e difetti. Quelli che erano i protagonisti principali, invece, sono andati incontro a maturazioni che li hanno cambiati profondamente. Aelin si è trasformata in una regina guerriera dalla morale intatta, affiancata dai suoi due paladini - Rowan e Aedion - e in aperto scontro con tutto ciò che possa minacciare la sua posizione (tra cui, all'inizio, anche Chaol). Questo credo sia andato a scapito di quel che la Maas era riuscita a fare in precedenza con Celaena, un personaggio verso cui era impossibile non provare gran simpatia, a metà dall'aperta cattiveria (era pur sempre un'assassina) e il rimorso che la rendeva più umana. Aelin è ora una donna d'acciaio, che rinnega il suo passato da assassina e tutto ciò che è venuto prima del suo "ritrovare se stessa", avvenuto nel precedente romanzo. C'è anche da dire, però, che arrivati a questo punto la storia sia diventata troppo grande per lasciare che Aelin sia l'unica protagonista. Nella visione di insieme anche la sua nuova personalità trova spazio, risultando non troppo pesante alla lettura, non impedendo ai lettori di apprezzare comunque il libro (eccezion fatta per alcuni). Bisogna inoltre tenere a mente come Queen of Shadows sia solo il quarto libro di sei previsti, di come quindi la personalità dei personaggi non possa essere stata ancora del tutto delineata, lasciando spazio a sviluppi futuri che spero di vedere.


La scena più bella dell'intero libro!

Queen of Shadows è dunque un ottimo quarto installment in una serie che sta rapidamente sconvolgendo sempre più lettori. Un mondo descritto a pennello dalla Maas, autrice ormai di punta tra i fantasy per ragazzi.
Consigliato, così come i tre volumi precedenti. Se non conoscevate ancora Sarah, correte a leggerla!

4 gusci su 5



sabato 5 settembre 2015

Recensione: Steelheart, di Brandon Sanderson

Recensione
Titolo: Steelheart (Reckoners #1)
Autore: Brandon Sanderson
Pagine: 380
Editore: Fanucci
"David è solo un bambino quando l’oscurità perpetua cala sulla Terra e in cielo compare Calamity, una misteriosa stella che dona a uomini e donne, prima di allora intrappolati nelle loro ordinarie esistenze, poteri fuori dal comune. Questi esseri straordinari vengono ribattezzati con il nome di Epici e ben presto il loro dono li rende avidi di supremazia sugli altri uomini. Due anni più tardi, a Newcago, la città che una volta era stata Chicago, David assiste all’assassinio di suo padre da parte di uno degli Epici più potenti, Steelheart. Ora cerca vendetta, e sa che l’unico modo per ottenerla è entrare a far parte degli Eliminatori, un’organizzazione che agisce nell’ombra, studiando le debolezze degli Epici e combattendoli strenuamente. E nonostante tutti pensino che Steelheart, cuore d’acciaio, sia invincibile, David sa che non è così, perché lo ha visto sanguinare con i propri occhi."



Ci sono libri e autori di cui senti parlare una vita intera e ti riprometti ripetutamente di leggere, un giorno o l'altro. Autori così famosi che il loro nome diventa quasi una garanzia per milioni di lettori in tutto il mondo - di cui tu, però, sai poco e nulla.
Era questo Sanderson per me, fino a una settimana fa. Una figura rinomata, quasi mitologica, nel mondo dell'epic fantasy. Ogni volta che leggevo un romanzo del genere mi veniva consigliato, regalato... uff, io e Sanderson abbiamo sempre danzato sullo stesso filo sottile senza sfiorarci mai.
Poi è arrivato Steelheart.



Ho deciso di dare un'occasione a questo romanzo dopo aver letto Vicious, della Schwab (trovate qui la mia recensione su quella fantastica storia), e aver amato il suo modo di vedere i supercattivi. L'idea mi elettrizzava, ho dunque ascoltato il consiglio di una fidata amica lettrice (Nymeria di Down the Rabbit Hole) e mi sono catapultata a comprare Steelheart, altro romanzo con protagonisti uomini con superpoteri e una morale piuttosto grigia. In seguito all'acquisto, ho aspettato il momento giusto e ho divorato il libro, anche se lentamente a causa di vari impegni, capendo finalmente perché questo autore piaccia a così tante persone.
Steelheart è la storia di una vendetta - quella di David, che era solo un bambino quando il supercattivo ha ucciso suo padre durante una sventata rapina in banca. In quell'occasione, David lo ha visto sanguinare ed è sopravvissuto per dirlo. Adesso, dopo dieci anni, ha intenzione di fare tutto il possibile per ottenere la rivincita su Steelheart, unendosi a un gruppo di Eliminatori che ha come obiettivo quello di depurare il mondo dai pericolosissimi Epici.

Brandon Sanderson ce l'ha fatta. Ha creato un primo romanzo di una serie - quella dei Reckoners - che ha tutto il necessario per coinvolgere qualsiasi tipo di lettore. È invidiabile, in effetti, il suo modo di scrivere. È come se nella sua mente fosse stato girato un film ad alta definizione, che lui ha poi trascritto egregiamente in Steelheart creando una storia adrenalinica, senza momenti morti e che mette le basi per una serie che andrà a esplorare sempre di più la natura umana a contatto con superpoteri.
Cosa faremmo se ne avessimo? Cosa diventeremmo? Sono queste le domande che vengono poste da Sanderson, che si chiede se poteri come l'invincibilità, il dominio sulla notte o l'elettricità possano corrompere qualsiasi persona. La risposta, nonostante paia inizialmente scontata nella storia - sì, chiunque verrebbe corrotto -, assume poi sfumature di grigio che personalmente adoro in libri come questo, che mi hanno convinta a leggere anche i prossimi romanzi nella speranza che l'intera narrazione non faccia che migliorare.
Pollice in su anche per i personaggi e la loro caratterizzazione. Non me lo aspettavo, lo ammetto, ma Sanderson è riuscito a delineare in maniera convincente tutti quanti i protagonisti del libro, ognuno con una sua personalità ben distinta e riconoscibile. David, il nerd protagonista, Megan, il "braccio" della squadra, Tia, il cervello, Prof, il capo dal passato oscuro, Cody e le sue strabilianti prese in giro e infine Abraham, il saggio. Tutti loro diventano una squadra incredibile che si compensa in ogni missione - anch'esse estremamente ben studiate - e che riesce a conquistare il lettore dopo pochi capitoli.

Insomma, Steelheart è proprio ciò che promette. Un romanzo carico di adrenalina e suspense, scritto in maniera brillante (e ben tradotto da Gabriele Giorgi) e che vi conquisterà dalla prima pagina. Un vero peccato non sia ancora stato pubblicato da noi il suo seguito, Firefight, ma spero la Fanucci rimedi al più presto. Vi terrò informati a tal proposito, sperando di poterlo avere presto tra le mani!

4 gusci su 5.





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domenica 30 agosto 2015

Recensione: Fairest, di Marissa Meyer

Recensione
Titolo: Fairest (Cronache Lunari #3.5)
Autore: Marissa Meyer
Editore: Inedito in Italia
Pagine: 220
"Specchio, specchio delle mie brame,
Chi è la più bella del reame?
I fan delle Cronache Lunari conoscono la Regina Levana e i suoi metodi per ottenere il potere. Ma tempo prima di incrociare la strada di Cinder, Scarlet e Cress, Levana ha vissuto un'altra storia - una storia mai raccontata... fino ad ora."


Ogni tanto leggendo un romanzo che ci appassiona particolarmente viene da chiedersi cosa passi per la testa di ognuno dei suoi personaggi, non solo dei protagonisti, e spesso gli autori che amiamo rispondono ai nostri bisogni scrivendo novelle su novelle, spiegando le motivazioni che muovono ognuno di loro e ampliando così anche il world building della loro storia.
Ogni tanto hanno anche la bella idea di approfondire un villain che pensiamo di aver già compreso. Ogni tanto riescono anche a stupirci facendolo, coinvolgendoci in storie strane, mostrandoci motivazioni che magari non capiremo, ma che mostreranno sfaccettature del personaggio che non ci saremmo mai aspettati.

Fairest è la novella che Marissa Meyer ha deciso di scrivere sulla villain della sua storia, la Regina Levana, la evil queen della saga delle Cronache Lunari. Di lei non sapevamo molto oltre al fatto che nascondesse perennemente il suo volto dietro un velo, fisico o di semplice illusione usando i propri poteri. Adesso, attraverso Fairest ci viene data l'occasione di vivere la sua storia, dal suo punto di vista, affrontando realtà che non immaginiamo, verità dapprima solo accennate dall'autrice che porteranno all'ultimo romanzo della saga in uscita a Novembre, Winter.

Scritto in maniera magistrale, esattamente come il resto dei lavori di Marissa, questa novella prequel mette in mostra ciò che ha reso Levana la folle regina che siamo abituati a vedere. È stato esperto da parte dell'autrice, creare un personaggio tanto complesso. Sono riuscita a passare dal provare empatia verso di lei e la sua tristezza all'essere certa della sua follia, così radicata nella sua mente a causa dei suoi trascorsi da bambina. Ogni pagina diventava un ring in cui fare a botte con le emozioni contrastanti della principessa, poi regina, e con il mondo che non sapeva accettarla. Per quanto mi riguarda, poi, ho adorato il fatto di poter avere un quadro tanto dettagliato di ciò che Levana rappresenta all'interno della saga e delle motivazioni che la muovono. È sempre bello poter godere di approfondimenti del genere in una saga che ti coinvolge come quella delle Cronache, se non altro perché dà modo di accorgersi di quanta fatica l'autrice abbia messo nell'intessere nel modo più accurato possibile ognuno dei propri plot point.

Se dovessi consigliarlo, Fairest sarebbe il romanzo perfetto per i fan che siano arrivati a leggere almeno fino al secondo capitolo della serie, Scarlet. Non risulta ancora edito in Italia, purtroppo (speriamo la situazione si sblocchi presto!), ma lo consiglio comunque a chiunque legga in lingua.

Nota per chi sia interessato: le Cronache Lunari non sono scritte in un inglese eccessivamente complicato - una volta iniziate un livello B1 potrebbe già riuscire a capirlo a grandi linee.

4.5 gusci su 5

sabato 25 luglio 2015

Recensione: Heir of Fire, di Sarah J. Maas

Recensione
Titolo: Heir of Fire (Il Trono di Ghiaccio #3)
Autore: Sarah J. Maas
Editore: Inedito in Italia
Pagine: 562
"Celaena Sardothien è sopravvissuta a gare mortali e terribili rivelazioni - ma tutto ha un costo. Ora deve dirigersi in terre nuove per confrontare le sue più oscure verità... verità sul suo passato che potrebbero cambiare per sempre la sua vita - e il suo futuro.
Intanto, forze brutali e mostruose si stanno preparando all'orizzonte con l'obiettivo di schiavizzare il suo mondo. Per sconfiggerle, Celaena deve trovare la forza combattendo non solo i suoi demoni, ma anche il male che sta per arrivare."


A volte ci capitano romanzi che ci coinvolgono così tanto da farci sperare di avere tutti i volumi della loro saga già tra le mani, che non ci debba essere l'attesa che fa soffrire ogni lettore tra un volume e l'altro, che gli autori scrivano in diretta corrispondenza con noi, mandandoci capitolo per capitolo.
Purtroppo, però, questo non è sempre possibile. Capita raramente, se capita, ma il più delle volte siamo costretti a rimanere in mano agli editori e i loro tempi di pubblicazione, attendendo con fervore il prossimo romanzo della nostra saga preferita.
Questo è quello che è successo a me, con Heir of Fire. Pubblicato quasi un anno fa, a suo tempo presi la decisione di aspettare che il quarto volume (Queen of Shadows) venisse pubblicato, o almeno di leggere HoF quanto più possibile vicino alla pubblicazione del prossimo. Detto fatto, ho dato una chance a questa lettura solamente all'inizio di questa estate, il che è stato sia un male (avrei potuto leggerlo e amarlo prima) che un bene (dovrò aspettare relativamente poco per il prossimo). Un'attesa provvidenziale, insomma, che si è conclusa con lo scoprire finalmente perché diavolo tutti avessero amato questo libro così tanto.


HoF riprende da dove La Corona di Mezzanotte - questo il titolo italiano di Crown of Midnight - era concluso. L'assassina di Adarlan è stata inviata a uccidere la famiglia reale di Wendlyn, regno dall'altra parte del mare in cui la magia è ancora viva e scorre nelle vene di chi la possiede - come Celaena stessa.
Nel frattempo, nel regno di Adarlan vengono intessuti intrighi e il principe Dorian e il capitano delle guardie Chaol si ritrovano davanti a verità che potrebbero cambiare tutto. Le loro alleanze vengono messe a dura prova dopo l'arrivo di Aedion Ashryver, e allo stesso tempo tra monti lontani inizia l'avventura di Manon Blackbeak, l'erede del clan delle streghe Blackbeak, dai denti di ferro.
Nuovi punti di vista vengono creati, disposti dalla Maas per avvertire il lettore di ciò che sta per arrivare - una guerra che cambierà le sorti non solo di Adarlan, ma di tutti gli altri regni.


Sarah J. Maas ha avuto la capacità di creare una storia che parte dal nulla per dare sempre di più. Chiede sempre più emozioni dal lettore, ma dà in cambio una trama che con ogni nuovo snodo non fa che rendere la lettura un'esperienza unica. Dal Trono di Ghiaccio abbiamo fatto molta strada - adesso Celaena non è più quella che conoscevamo o pensavamo di conoscere, così come ogni altro personaggio della saga. Tutto sta cambiando, e lo sta facendo come solo un talento esagerato come la Maas sarebbe capace di descrivere.
In Heir of Fire, il libro migliore dell'intera serie a questo punto, l'autrice introduce nuovi personaggi e nuovi punti di vista, preparando il terreno per una lotta che se descritta come penso lei possa fare, candiderà questa storia a una delle migliori del suo genere. Personaggi complessi e interessanti si uniscono a storyline intriganti e coinvolgenti, tutto per creare un mix perfetto che è la serie di Throne of Glass.
Di nuovi ingressi, in HoF, ne abbiamo avuti a bizzeffe! Bisogna però dare menzione d'onore a Rowan Whitethorn, principe guerriero e nuovo compagno di avventure di Celaena, Manon Blackbeak, che ci mostrerà le spietate verità sulle streghe di questa serie, e Aedion Ashryver, il Lupo del Nord, che conquisterà pian piano qualsiasi lettore. Tutti personaggi che sarebbero potuti diventare solo aggiunte di poco conto, come spesso succede quando vengono introdotti characters così tardi nella storia. La Maas ha però questa capacità di intessere legami tra i suoi personaggi veri, palpabili e che il lettore non può fare a meno di sentire, finendo per appassionarsi terribilmente. Io stessa pensavo che buona parte di queste nuove introduzioni avrebbe potuto minare ciò che già era stato creato dall'autrice... e non avrei potuto pensare qualcosa di più stupido! Ognuno di questi nuovi protagonisti aggiunge alla storia quel che prima non c'era, e che il lettore non si era reso conto mancasse. A ripensarci adesso mi sembra assurdo immaginare il Trono di Ghiaccio senza questi personaggi. Come avevo fatto fino a ora senza il rapporto tra Celaena e Rowan? Senza Manon e Abraxos? Senza la brotp perché c'è esiste lo dico io c'è esiste e io la amo tra Chaol e Aedion?

Heir of Fire è il libro perfetto. Un puro intermezzo tra gli avvenimenti che hanno distrutto gli equilibri in Crown of Midnight e la battaglia che arriverà in Queen of Shadows. È il romanzo della maturazione, il romanzo delle amicizie, il romanzo in cui si iniziano a creare le alleanze che porteranno alla conclusione di questa epica storia.
Consigliato a tutti i lettori della Maas e gli amanti del fantasy per ragazzi. La bella notizia per i fan italiani? La Mondadori ha da poco annunciato che HOF verrà pubblicato nel nostro paese nel 2016.
Preparatevi a una lettura assuefacente.

5 gusci su 5.

venerdì 10 luglio 2015

Recensione: Blue Lily, Lily Blue, di Maggie Stiefvater

Recensione
Titolo: Blue Lily, Lily Blue (Raven Cycle #3)
Autore: Maggie 
Editore: Inedito in Italia
Pagine: 391
"Sognare è pericoloso. Ma svegliarsi lo è ancora di più.
Blue Sargent ha trovato alcune cose. Per la prima volta nella sua vita, ha degli amici di cui fidarsi, un gruppo a cui poter appartenere. I Raven Boys l'hanno resa una di loro. I loro problemi sono diventati suoi, e i suoi problemi loro.
Il pericolo nelle cose che trovi, però, è quanto facilmente vadano perdute.
Gli amici possono tradirti.
Una madre può scomparire.
Delle visioni possono trarre in inganno.
Le certezze possono crollare."


Buona metà di Luglio, lettori di From a Book Lover! Anche la sottoscritta, tra un bagno e l'altro - e vivendo senza internet, sì - trova i momenti migliori per fare un salto sul blog, per parlarvi delle ultime letture che grazie al mio stare in panciolle sto portando a termine, una dopo l'altra!
Una degli ultimissimi romanzi da me terminati è stato Blue Lily, Lily Blue, di Maggie Stiefvater, terzo romanzo della saga dei Ragazzi Corvo edita in Italia dall'editrice Rizzoli, che presto dovrebbe portare nel nostro paese anche questo terzo volume.

Blue Lily è un romanzo che si propone di fare da ponte tra i primi due volumi e l'ultimo della saga, essendo quindi prevalentemente un romanzo di stallo in cui i suoi personaggi affrontano una maturazione tale da poterli portare di fronte a quello che sarà il finale della storia, svelando abbastanza da mettere in tavolo le ultime carte ma senza dire così tanto da dare chiari segni di come la saga potrebbe finire.
Pagina dopo pagina, Maggie Stiefvater non delude i suoi lettori con la sua scrittura e la sua storia. Se nel romanzo precedente avevo avuto il timore che, oltre a una bella storia di amicizia, il ciclo dei Corvi non nascondesse una storia particolarmente articolata, con questo nuovo volume Maggie è stata capace di convincermi di aver, fino ad adesso, solo ed esclusivamente gettato le basi per una trama più complessa e interessante di quel che avesse dato a vedere. Avevo sempre avuto la sensazione che la misticità evocata dalla sua scrittura non avesse fini ben precisi, ma con Blue Lily ho dovuto ricredermi grazie a una storia di magia e avventura che ha iniziato a smuoversi e dare il meglio di sé, coinvolgendomi.

Non c'è molto da dire su questo romanzo, lo ammetto. Già si era capito come questa saga contenesse una delle amicizie più belle mai descritte in un romanzo del genere (quella tra i ragazzi corvo), così come uno degli stili di scrittura più particolari e unici che ci siano nella letteratura YA odierna.
La Stiefvater si riconferma una certezza per i propri lettori, tentandoli e promettendo moltissimi nuovi sviluppi nell'ultimo romanzo della saga, The Raven King, che verrà pubblicato in patria nel Febbraio 2016!

4 stelle su 5