L'Ordine della Spada, di Virginia De Winter, è il primo romanzo in ordine di pubblicazione della saga Black Friars, di cui a giorni verrà pubblicato il quarto e si pensa ultimo libro. In realtà, come i fan sapranno, la Spada non è che il secondo installment in ordine cronologico nella famigerata serie fantasy-gotico italiana e riprende gli avvenimenti dopo il prequel pubblicato temporalmente in seguito a questo primo libro - io, seguendo le mie fisse, ho deciso di leggere per pubblicazione e tentare di immergermi in un mondo a cui avevo in precedenza già dato un'occasione ma che non mi era riuscito a coinvolgere. Questa volta? Beh, un miglioramento c'è stato.
La storia viene narrata da diversi punti di vista ma, in particolare, da quello di Eloise Weiss, studentessa di medicina nella Vecchia Capitale. In una notte particolare, quella della Vigilia di Ognissanti, la ragazza ritarda a rientrare nelle sue camere, rimanendo per sua sfortuna all'esterno per troppo tempo - le porte del Presidio vengono aperte come ogni anno e gli esseri della notte possono finalmente correre libri per le strade, facendo razzia di ciò che vi è intorno.
Eloise viene quindi scambiata per una vampira e portata via: sarà solo l'antico vampiro Ashton Blackmore, sentendo il richiamo silenzioso della ragazza, a salvarla e decidere di chiedere il suo aiuto per una missione che si era ripromesso di portare a termine, per un compito importante come pochi nella realtà del loro mondo e in cui Eloise, tra trame, reggenze e potenti signori, potrebbe avere un ruolo fondamentale.
Sarò sincera: ho letto Black Friars in due momenti: in un primo ho divorato un centinaio di pagine presa dallo stile dell'autrice, particolarmente ironico sebbene a volte eccessivamente descrittivo, mentre in un secondo momento, dopo aver affrontato centinaia di pagine di introduzione, ho perso la foga iniziale e la lettura è andata a rilento, costringendomi più volte a concentrarmi e pensare di doverlo finire, di dover sforzarmi e farcela fino al punto in cui la storia si è ripresa abbastanza da permettermi di continuare.
La trama, nella Spada, divaga parecchio. Per diverse centinaia di pagine veniamo trasportati nel mondo di Black Friars senza però un motivo preciso per le varie scene che ci vengono presentate - per la maggior parte, per lo meno, avrei preferito un approfondimento minore e una strada regolare su cui proseguire. Mi ha ricordato in questo senso Brisingr, di Christopher Paolini, che mi aveva deluso proprio per le troppe descrizioni inutili, con l'eccezione di alcuni personaggi di valore che mi hanno strappato dei sorrisi nonostante in diversi capitoli fossi sul punto di mollare. Eloise Weiss, protagonista, inizialmente simpatica diventa dopo un po' di pagine alquanto insopportabile in diversi sensi: i suoi pensieri, per quanto si sforzi, convergono sempre e solo su Axel Vandemberg, inizialmente insopportabile Principe dello Studium, e quelli di lui su di lei, anche se quest'ultima tende a negare e negare e negare nonostante al lettore risulti abbastanza evidente l'attrazione dei due (di cui avrei preferito un approfondimento maggiore che, mi dicono, arriverà nella Chiave). Fatemi dire che non ho sopportato, dopo un certo punto, le continue ripetizioni su come i capelli di Axel fossero miele d'oro che colava un po' ovunque e su come i suoi occhi fossero zaffiri brillanti e sparaluccicosi che attiravano Eloise manco fosse 'na zanzara nemmeno fossero una calamita. I personaggi di contorno, invece, tra cui ho preferito Ashton Blackmore (che in realtà è abbastanza importante, non molto secondario), Bryce Vandemberg e altri come i compagni minori tra cui Julian Lord, Gil Morgan e Ross Granville. Si distinguono tutti per la spiccata ironia o il loro fascino; sono personalità eccentriche o in qualche modo attraenti agli occhi del lettore e sono stati anche uno dei motivi per cui ho continuato la lettura, raggiungendo alla fine il clou del romanzo.
Feluche. Feluche everywhere. |
Per fortuna le fonti che mi hanno convinta a leggere la De Winter dopo aver approfondito le sue capacità leggendo alcune fanfiction sul sito Efp mi hanno confermato il fatto che la stessa autrice si sia accorta delle eccessive descrizioni della Spada in cui, diversamente da altri romanzi molto descrittivi come quelli del famoso Martin, le descrizioni non vengono usate per sottolineare particolari indizi futuri o per intrecciare ancora di più la trama, ma temo per il solo diletto della scrittrice. Secondo molti la De Winter avrebbe contrattaccato in parte con uno stile rivisto, nell'Ordine della Chiave, che temporalmente ha luogo prima del romanzo da me letto. Per questo motivo ho intenzione di dare un'altra occasione a questa saga sperando di poterla apprezzare ancora di più in futuro, ammettendo però che, tutto sommato, Virginia De Winter è riuscita a scrivere un fantasy-gotico italiano dalle atmosfere ben delineate e con una scrittura coraggiosa, variegata e, principalmente, acculturata.
Consiglio questo romanzo a tutti gli amanti del genere che vogliano provare qualcosa di made in Italy.
Trama: divaga in più punti ma c'è ed è consistente.
Personaggi: ben descritti e, in buona parte, piacevoli.
Scrittura: elegante.
Edizione: copertina rigida; buona e resistente. Ottimo editing e buona impaginazione.
Personale: mi è piaciuto, ma speravo in qualcosa di più. In alcuni punti è risultato noioso.
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RispondiEliminaSono contenta ti sia piaciuto. Hai ragione nel dire che nella parte centrale la narrazione sia andata un pò a rilento. Ma quando si tratta della de Winter sono cieca a queste cose. Amo questa saga come mi è capitato con poche altre. *^*
RispondiEliminaMa come hai ribadito anche tu, la de Winter ha imparato dai propri errori. :D
*amore incondizionato per Black Friars*
-CON AMORE, L'OSSESSA.
Oh, Ossessa! Grazie per avermi fatto scoprire anche questa saga :D Sei awesome. E ora voglio la Penna e la Chiave. E la Croce.
EliminaAnche io avevo provato tempo fa ma non ero riuscita ad andare oltre le cento pagine... però a breve voglio riprovarci... sento parlare costantemente bene di questa saga e quindi gli devo un'altra occasione :D
RispondiEliminaSe anche tu non c'eri riuscita al primo colpo ti consiglierei di riprovare! In fondo con me è andato in porto al secondo tentativo! ahahah XD Fammi sapere, poi!
EliminaMi è piaciuto lo stile - anche se troppo descrittivo - e l'ambientazione. Però l'ho trovato un po' noioso in molti punti e l'ho accantonato per un po'. Dopo aver letto questa recensione penso che proverò a dargli una seconda chance.
RispondiEliminaAnche secondo me l'autrice ha un po' esagerato in quanto a descrizioni e metafore, ma mi dicono si sia ripresa nei sequel!
EliminaChiuso Black Friars - L'ordine della Spada, di Virginia de Winter...per carità, aldilà delle capacità di scrittura (non si scrivono 700 pagine così su due piedi), questo libro l'ho trovato abbastanza banalotto, con inutili lungaggini e sentimentalismi da libro Harmony...
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