Il desiderio c'è stato, sì, ma è stato abbastanza contenuto.
Mi aspettavo di più da un romanzo che su Goodreads si ritrova con una media piuttosto alta e una serie di recensioni strepitose. Certo non mi ero illusa del fatto di potermi appassionare completamente sin dal primo libro, in fondo si sa che le serie per ragazzi (soprattutto quelle consigliate a poco più che bambini) hanno bisogno di tempo per maturare di romanzo in romanzo, accompagnando il lettore e i personaggi in un lungo cammino, ma non è stato quello ciò che mi ha lasciata con un retrogusto troppo amaro per le alte aspettative.
The Ruins of Gorlan è un romanzo lento, molto lento, e centrato sulla figura apatica di Will. Ora, capisco la necessità di dare al lettore un personaggio in cui immedesimarsi e che col tempo maturerà e mostrerà tutti i meravigliosi lati positivi che un giovane ragazzo di quindici anni e più potrà avere, ma impostare il tutto partendo da un adolescente senza un minimo di personalità? Leggendo Percy Jackson ho avuto a che fare con un ragazzino che, nonostante tutto, mi strappava un sorriso ogni mezza pagina. Cosa si ha, invece, leggendo Will?
Ve lo dico subito: si ha il folle desiderio di finire il suo paragrafo/capitolo e passare a un altro personaggio.
Will... |
E qui arriviamo al lato positivo di John Flanagan: la scelta di scrittura. Il nostro autore ha, infatti, optato per una narrazione onnisciente in cui i punti di vista si susseguono e l'attenzione non è solo su un personaggio, ma su un gruppo abbastanza corposo di protagonisti (comprese alcune pagine dal punto di vista dell'antagonista). Nel caso dell'Apprendista del Ranger, questo è un plus non indifferente perché il ragazzo da cui ci aspetteremmo di più, Will, non è in grado di reggere il peso della storia che gli ruota intorno, così l'aggiunta di co-protagonisti dalla personalità meglio delineata e da sfumature più accentuate è ciò che salva l'intera narrazione. C'è anche da dire che Flanagan regge bene la sfida che è questo tipo di scrittura in un romanzo fantasy per ragazzi, che potrebbe essere risultato noioso ad alcuni ma che posa fortunatamente su solide basi che nei successivi libri potrebbero essere state ben sfruttate. Altri incentivi alla lettura sono poi le promesse di maturazione futura che l'autore sparge per il primo libro e i capitoli finali in cui la storia prende una piega più avventurosa e appassionante. Il problema della poca credibilità si fa strada alcune volte, soprattutto quando si parla di Will e il suo maestro Halt (che è un Will adulto, in poche parole), ma per fortuna personaggi come Horace e la consapevolezza di ciò che il mondo di Flanagan potrebbe dare sostengono il peso di tutto il libro e convincono ad andare avanti con la serie. Inoltre rimane sempre l'eco lontano del lettore consapevole dentro di noi, che sussurra che questa è una serie prevalentemente rivolta ai bambini, e per i primi romanzi sopportare le banalità sarà d'obbligo.
In sostanza, consiglio questo romanzo a chi ama il genere fantasy per ragazzi o direttamente ai più piccoli. Volendo introdurre alla lettura, Flanagan potrebbe fare al caso vostro, quindi non abbiate paura e regalatelo a qualche piccolo briccone: magari si appassionerà e inizierà a leggere!
Potete acquistare Le Rovine di Gorlan (in italiano) qui!
Ne terrò conto per alcuni dei "piccoli bricconi" che popolano la mia famiglia :D
RispondiEliminaConsigliato per ogni briccone! Più si è piccoli, più credo si possa apprezzare!
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